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E-privacy, ok dei Garanti Ue al giro di vite sugli Over the top

Il Gruppo Articolo 29 approva la direttiva che modificherà le regole sul trattamento dati nelle comunicazioni elettroniche: “Ma serve uno sforzo maggiore sulla privacy by design e sul trattamento dei metadati degli utenti”

Le autorità nazionali della privacy hanno dato risposta positiva sulla direttiva e-privacy della Commissione europea che andrà a modificare e uniformare l’attuale quadro normativo continentale in materia di circolazione dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche. Il Gruppo Articolo 29 ha infatti adottato una parere positivo sulle proposte.

I Garanti si sono detti favorevoli ad estendere le regole originariamente destinate alle telco anche agli Ott, in particolare per quanto riguarda la riservatezza delle comunicazioni così come all’aggiornamento delle norme sul monitoraggio.

Tuttavia le autorità nazionali hanno rilevato criticità su quattro punti. Servirebbero regole più forti per ottenere il consenso dell’utente a monitorare i dispositivi Wi-Fi, controlli più severi in materia di trattamento dei metadati dell’utente e divieto d’uso dei “cookies walls” se i cookie non sono accettati. Inoltre si chiede un maggiore sforzo sulla “privacy by design” nei device di modo che gli utenti possano sempre cambiare le loro impostazioni di privacy, senza fare affidamento su cookie o software di terze parti.

Il Gruppo Articolo 29 ha inoltre approvato le linee guida di attuazione del nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati per le imprese. Via libera dunque alla nomina di un responsabile ad hoc per la privacy e alla creazione di un codice di condotta per le app sanitarie.

Intanto il Garante europeo per la protezione dei dati personali ha lanciato un toolkit per aiutare i responsabili politici a indentificare l’impatto delle nuove regole sulla protezione dei dati e determinare quando sia necessario limitare il diritto alla privacy.

fonte: corrierecomunicazioni.it

 

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Call center: delocalizzazione in Paesi extra UE

Dal 28 marzo 2017 nuova procedura telematica di comunicazione per gli operatori economici che trasferiscono in Paesi extra-UE l’attività di call center. Disponibile il modello di comunicazione UNI_Deloc_Call_Center.

Qualora un operatore economico decida di localizzare, anche mediante affidamento a terzi, l’attività di call center fuori dal territorio nazionale in un Paese extra UE deve dare comunicazione, almeno trenta giorni prima del trasferimento agli enti preposti (MiSE, Garante privacy, Ministero del lavoro, Ispettorato nazionale del lavoro).
L’obbligo di comunicazione riguarda tutti gli operatori che si occupano di servizi di call center, anche in maniera non prevalente, a prescindere dal numero dei dipendenti.
Dal 28 marzo 2017 sui siti internet istituzionali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell’Ispettorato nazionale del lavoro è disponibile il modello telematico di comunicazione UNI_Deloc_Call_Center .
Fino al 28 marzo, le comunicazioni potevano essere effettuate inviando all’indirizzo deloc_callcenter@lavoro.gov.it la tabella in formato excel presente all’interno del portale Cliclavoro.

fonte: Ipsoa

 

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Iper e super ammortamento Industry 4.0: ecco le vere innovazioni e i limiti

Mettiamo in luce quali sono le vere novità che arrivano con la nuova circolare di chiarimento su super e iperammortamento fiscale per l’Industria 4.0. Nel bene e nel male
All’indomani della circolare sull’iper ammortamento Industry 4.0, mi limito a commentare la chiave di lettura (industriale e competitiva) che l’Agenzia delle Entrate, tramite le sua intepretazione fiscale, contribuisce a dare a questa materia.

Chiave di lettura che, devo dire, mi ha favorevolmente impressionato.

A mio avviso:

E’ un documento atteso, di cui si sentiva il bisogno data l’articolazione della materie, e che raccoglie e precisa i criteri di applicazione del PNI4.0. Non vi sono cambiamenti o stravolgimenti rispetto al piano, anzi si coglie l’occasione per ribadirne i principi ispiratori (e.g. neutralità tecnologica, attenzione al contesto italiano).

L’Agenzia, dal canto suo, introduce alcuni principi interessanti:

Protezione dell’interesse nazionale, prestando attenzione affinché il beneficio sia goduto da soggetti con attività reale in Italia
Protezione del comparto industriale e manifatturiero, concentrando e precisando l’azione del piano a beneficio delle attività del settore primario e secondario. Questo è reso evidente nelle specificazioni relative al software/beni immateriali e alle esclusioni previste (no ERP generico, no document management, no CRM, etc.)
Una elevata flessibilità operativa: l’Agenzia vuole contemplare casi molto diversi (acquisto, ma anche leasing, comodato, etc.), così come situazioni elaborate (macchine nuove, revamping di beni pre-esistenti, beni parzialmente usati), con l’evidente intento di aprire le opportunità di utilizzo degli incentivi ai numerosi casi che le imprese italiane possano avere.

fonte: agenda digitale

 

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